All’inizio dell’anno, Sorella volteggiava
in cucina. Poi ha iniziato le lezioni. Da allora, la nostra dieta si era
ridotta a boccacci amorevolmente preparati da Madre, principalmente di legumi,
orzo, farro e zuppette.
E il take away. Just eat ci ha anche
tolto il bisogno di interagire con il pizzettaro/kebabbaro/ristorante etnico di
turno. Il problema è che il nostro preferito, noto per la pizza buona e il
kebab delle dimensioni di un bambino di tre anni, su just eat non c’è. Sono
ragionevolmente certa che sia quello con cui interagiamo. O interagivamo.
Di ritorno dalle vacanze di Natale, per
la legge del dovremmo smettere di mangiare, allora ordiniamo pizza e kebab, lo
chiamiamo.
Fast forward al momento della consegna.
-Salve, ecco a lei.
-Grazie mille, ecco a lei i soldi.
-Perfetto! Buon anno in ritardo! Sa, ci
siamo preoccupati, non ci avete chiamato per due settimane. Tutto a posto?
-Eh… si. Eravamo a casa.
-Ah, si spiega! Meno male che state bene!
Rientro in cucina da Sorella, che,
nascosta dietro la porta ha sentito tutto.
-Beh…
-Beh…
-Potrebbe essere un segno ce è ora di
ordinare a domicilio almeno una volta….
-di solito sono due…
-A settimana. O che dobbiamo cambiare fornitori.
-Però sai che bello… potremmo metterlo in
cima alla nostra lista dei contatti di emergenza.
-O se dovessimo avere incidenti domestici,
verrebbero a controllare ed eviterebbero che le nostre spoglie vengano divorate
dagli alsaziani.